MENTE, CUORE, MANI - Il messaggio di Francesco e la scuola dell'infanzia

5 Set 2014 to 6 Set 2014

XXXIX CONVEGNO DI STUDIO

 

Verso la fine del xviii secolo, mentre a Parigi si lottava per la libertà, la legalità e la fraternità, a Zurigo c’era chi combatteva contro l’analfabetismo e in favore della educazione dell’uomo e del cittadino. A cavallo fra il secolo che si concludeva e quello che si apriva carico di speranze e ricco di novità, J. H. Pestalozzi si curava dell’educazione dei bambini e delle bambine ed elaborava un suo specifico sistema incentrato sull’idea di uno sviluppo armonico e graduale del cuore – e quindi dell’affettività, della creatività, della relazionalità -  della mente – e quindi del pensiero e dell’intelligenza – e della mano –  e perciò dell’arte, della operatività, della motricità, della corporeità.

Erano le prime intuizioni, non ancora sistematiche e sicuramente incomplete, di quello che più tardi si sarebbe detta educazione integrale.

Nello scorso mese di maggio, a Roma, parlando alla scuola italiana, il Santo Padre Francesco è tornato su queste tre parole, mente, cuore, mano, ma si è subito preoccupato di precisare, armoniosamente, avvertendo quanto sia importante “pensare quello che tu senti e quello che tu fai; sentire bene quello che tu pensi e quello che tu fai; e fare bene quello che tu pensi e quello che tu senti”. … “armoniose e insieme”.

In effetti, da qualche tempo, è tornata nella scuola la premura di distinguere e, qualche volta, a forza di distinguere, si è corso il rischio di separare. Anche nella scuola dell’infanzia, insistendo sui campi di esperienza, qualche volta ci si è spinti tanto nella distinzione, che ci si è ritrovati fra i campi, avendo però smarrito l’esperienza e quindi l’unità armoniosa, il senso della totalità, lo slancio dell’unità della persona, la vitalità della sua integralità.

Francesco ha il merito di aver ripreso una linea sapienziale che ha accompagnato tutta l’educazione e la pedagogia degli ultimi secoli e, quasi avvertendo i rischi che vengono dalla cultura dei giorni nostri, ha detto: fate attenzione: bisogna mettere tutto insieme, armoniosamente.

La Fism di Roma raccoglie questo autorevole invito e ne fa motivo di riflessione per il suo annuale convegno di aggiornamento. E, condividendo la preoccupazione del Papa, propone delle relazioni che valgono come altrettante piste di lavoro trasversale, per richiamare ogni volta tutti i campi d’esperienza, in un progetto d’azione educativa costantemente unitario, perché sempre centrato sulla totalità della persona.


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